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Abstract: The survey aimed at assessing the actual impact of the Europass portfolio documents with regard to employability in the Italian labour market. To achieve this goal, a national sample survey was administered to a sample of enterprises with more than 15 employees, in order to get indications about possible changes or remarks that might be useful during the review process of the Europass system currently under way at European level.

Abstract: La ricerca - realizzata dal Centro nazionale Europass Italia - è finalizzata a valutare l’impatto reale, sotto il profilo del contributo all’occupabilità sul mercato del lavoro italiano, del portafoglio dei documenti Europass. A tale scopo è stata realizzata un’indagine campionaria presso le imprese (con più di 15 addetti) per raccogliere indicazioni su come eventualmente modificare e/o completare il processo di revisione del sistema Europass, attualmente in atto a livello comunitario. ...; [Read more...] La ricerca - realizzata dal Centro nazionale Europass Italia - è finalizzata a valutare l’impatto reale, sotto il profilo del contributo all’occupabilità sul mercato del lavoro italiano, del portafoglio dei documenti Europass. A tale scopo è stata realizzata un’indagine campionaria presso le imprese (con più di 15 addetti) per raccogliere indicazioni su come eventualmente modificare e/o completare il processo di revisione del sistema Europass, attualmente in atto a livello comunitario.

Abstract: Lo studio dei fenomeni migratori delle persone altamente scolarizzate costituisce una base di partenza per riflettere sul rischio di depauperamento di capitale umano che caratterizza alcuni territori. La migrazione, che di per sé non costituisce uno svantaggio, può diventare un elemento di criticità nel momento in cui la mobilità diventa persistente e assume un profilo unidirezionale. La perdita di capitale umano altamente qualificato può avere infatti ricadute negative sullo sviluppo ...; [Read more...] Lo studio dei fenomeni migratori delle persone altamente scolarizzate costituisce una base di partenza per riflettere sul rischio di depauperamento di capitale umano che caratterizza alcuni territori. La migrazione, che di per sé non costituisce uno svantaggio, può diventare un elemento di criticità nel momento in cui la mobilità diventa persistente e assume un profilo unidirezionale. La perdita di capitale umano altamente qualificato può avere infatti ricadute negative sullo sviluppo socio-economico e sulla crescita sostenuta di un paese. Rispetto alle alte economie avanzate, in Italia, dove minore è l’investimento in capitale umano e ridotta la sua valorizzazione sul mercato del lavoro, si osservano processi migratori di persone altamente istruite: a spostamenti verso altri sistemi economici si affiancano percorsi di mobilità sul territorio italiano sostanzialmente diretti dal Sud verso il Nord. Nel corso del 2012 l’ISFOL ha condotto un’indagine volta a quantificare e descrivere il fenomeno della mobilità geografica dei dottori di ricerca che migrano verso l’estero o si spostano sul territorio italiano.
L’indagine ha l’obiettivo di analizzare i fattori determinanti e gli effetti della mobilità geografica delle persone ad elevato investimento in capitale umano e in questo volume si presentano i principali risultati dell’attività di ricerca.

Abstract: Il lavoro di ricerca mette in relazione l’evolversi delle politiche comunitarie in favore del capitale umano e della mobilità professionale e di studio con il variegato mondo delle professioni e le recenti riforme che lo hanno interessato anche a livello nazionale. Lo studio analizza i dispositivi e gli strumenti messi a punto all’interno dei due Processi europei (Copenaghen e Bologna) che propongono riforme importanti anche sui modi sinora consueti di intendere, riconoscere e validare ...; [Read more...] Il lavoro di ricerca mette in relazione l’evolversi delle politiche comunitarie in favore del capitale umano e della mobilità professionale e di studio con il variegato mondo delle professioni e le recenti riforme che lo hanno interessato anche a livello nazionale. Lo studio analizza i dispositivi e gli strumenti messi a punto all’interno dei due Processi europei (Copenaghen e Bologna) che propongono riforme importanti anche sui modi sinora consueti di intendere, riconoscere e validare gli apprendimenti. Si sofferma in modo particolare sulla nuova Direttiva per il riconoscimento delle qualifiche professionali e sui dispositivi per la trasparenza di titoli e qualifiche, in particolare l’European Qualifications Framework. Approfondisce la normativa nazionale in tema di apprendimento permanente (Legge 92/2012), certificazione delle competenze (D.Lgs 13/2013), professioni e ruoli delle associazioni professionali per quelle non organizzate in ordini o collegi (Legge 4/2013). Si ottiene così un quadro d’inter-scambio tra il mondo delle professioni e quello dell’apprendimento in cui si delinea un sistema complesso, dove ciascun sottosistema ha propri soggetti, regole ed una propria organizzazione ma è connesso agli altri da rapporti di stretta interdipendenza. Inoltre, con un approfondimento di carattere sociologico si osservano da vicino i processi di modifica del mondo delle professioni anche per effetto delle innovazioni dei sistemi di istruzione e formazione.